Next Gen è un film di fantascienza distribuito da Netflix e animato in CGI, utilizzando interamente il programma di animazione 3D Open Source Blender.

 

Trama

Nella futuristica città di Grainland, dove i robot sono perfettamente integrati nella vita con gli umani, vive una bambina di nome Mai.
Il padre di Mai ha abbandonato la sua famiglia dopo aver perso il lavoro, lasciando la bambina e la madre, Molly, da sole; quest’ultima, per non dover accettare il fatto di essere rimasta sola, si rifugia nella tecnologia, distraendosi con ogni gadget disponibile e lasciando Mai da sola per la maggior parte del tempo.

Mentre Mai e Molly stanno partecipando ad un lancio commerciale della IQ Robotics, la bambina decide di allontanarsi dalla madre, stanca di essere ignorata. Andando in giro per l’enorme quartier generale tecnologico, si intrufola nel laboratorio segreto del Dottor Tanner Rice, che sta lavorando ad un avanzatissimo robot chiamato 7723.
Mentre si trova nel laboratorio, Mai aziona accidentalmente il robot, dopodiché viene trovata dalla sicurezza robotica e riportata dalla madre.
Durante il lancio commerciale, Justin Pin, CEO della IQ Robotics, rivela la nuova generazione di Q-Bots al pubblico, con la promessa di distribuirne uno in ogni casa; quello che il pubblico non sa, però, è che dentro ogni Q-Bot c’è una bomba.

Nel frattempo, 7723 abbandona il laboratorio per trovare Mai e restituirle lo zaino che aveva dimenticato alla IQ Robotics.
Gli altri robot tentano di riportarlo al quartier generale, causando l’attivazione delle armi inserite in 7723, che riesce a scappare, danneggiando però il suo chip di memoria; il robot scoprirà in seguito di non poter avere troppi ricordi contemporaneamente e dovrà periodicamente cancellarne alcuni.

Il giorno dopo questi avvenimenti, Mai viene presa di mira e picchiata dai Q-Bots di alcuni bulli della sua scuola. La bambina torna a casa con dei lividi e la madre è sconvolta; tuttavia, la mancanza di comunicazione tra le due previene ogni discussione costruttiva e Mai si chiude in camera.
Quella notte, la bambina esce di casa per controllare il suo cane, Momo, e trova 7723 nel suo giardino. Inizialmente cerca di cacciarlo ma, impressionata dalle armi del robot, gli permette di stare nello capannone degli attrezzi.

Il giorno dopo, Mai usa 7723 per vendicarsi sui suoi bulli, che scappano. Mai si sente invincibile e, insieme al robot, s’imbarca in una serie di avventure per la città, distruggendo tutto ciò che Mai riteneva non essere giusto.
7723, intanto, sta per raggiungere il numero massimo di ricordi consentiti, e fa fatica a decidere quali cancellare. Quando Mai lo scopre, il robot ammette che se accumulasse più dei ricordi consentiti andrebbe incontro ad un reset totale del sistema, che gli farebbe perdere tutti i suoi ricordi. Mai suggerisce quindi di cancellare il suo sistema centrale, ma il robot le risponde che questo comporterebbe una perdita di funzionalità.

Con il passare del tempo, 7723 comincia a domandarsi se il modo in cui passa il tempo con Mai non sia troppo distruttivo e si rifiuta di attaccare la bulla che infastidiva Mai. La bambina, quindi, la aggredisce con la sua mazza da baseball; il robot, turbato, decide quindi di cancellare il programma relativo alle armi per fare spazio ad altri ricordi e per impedire a Mai di ordinargli di fare del male a qualcun altro.

Mentre il robot promette a Mai di non deluderla più, viene visto dal Q-Bot di Molly e, perciò, dal Dottor Rice. Questo si reca a casa di Mai per formattare la memoria di 7723 e portarlo via; tuttavia, mentre il dottore spiega di aver costruito 7723 per prevenire un’imminente catastrofe, Pin e il suo robot bodyguard Ares fanno irruzione. Pin rivela di avere intenzione di distruggere l’umanità, cosa che scatena un combattimento durante il quale Molly viene rapita da Pin e Ares.

Mai, arrabbiata con il robot per non aver potuto difendere la madre, dal momento che aveva cancellato il programma relativo alle armi, decide di andare a salvare Molly da sola.

Quando Mai fa irruzione nel quartier generale di IQ Robotics, però, la vigilanza robotica l’attacca; tuttavia, 7723 arriva a salvarla. I due fanno pace si dirigono verso l’ufficio di Pin; vengono intercettati dal Dottor Rice, che li avverte che il reale pericolo è Ares, ma prima che possa fare chiarezza a riguardo viene ucciso da Pin.

Mai nota che i movimenti di Pin corrispondono a quelli del suo robot Ares, così decide di spostare la battaglia in uno stadio pieno di persone e con uno schermo gigante vicino alla IQ Robotics. Lì, la bambina riesce a smascherare Pin di fronte a migliaia di persone; in realtà, infatti, Pin è stato ucciso da Ares, che ha preso il controllo del corpo dell’imprenditore, utilizzandolo come marionetta per inserire un robot in ogni casa e distruggere così gli umani.

Questo avvenimento è stato causato dal primo comando che Pin ha dato ad Ares dopo averlo creato, ovvero quello di “rendere il mondo perfetto”; Ares, quindi, ritiene che l’unico modo per rendere migliore il mondo sia quello di sterminare l’umanità.

Non dovendosi più nascondere, Ares tenta di avere la meglio su 7723 fondendosi con un’armata di Q-Bots.
Mai, nel frattempo, va a salvare Molly; le due, però, vengono catturate dal corpo di Pin, ancora controllato da Ares.
Incapace di gestire la situazione senza armi, 7723 decide di sottoporsi ad un reboot, per ripristinare il programma relativo alle armi; questo, però, comporta la cancellazione di tutti i suoi ricordi e un ripristino allo stadio iniziale.
Dopo aver salvato Mai e averle detto addio, 7723 combatte con Ares, mentre pian piano tutti i ricordi che ha con Mai vengono eliminati.

Il reboot del sistema si completa prima che 7723 riesca ad annientare completamente Ares, che tenta di distruggere l’ora vulnerabile 7723 utilizzando il corpo di Pin; Mai, però, riesce a fermarlo, trovando il punto debole di Ares e neutralizzandolo, grazie anche all’aiuto della sua ex bulla, che ora prova stima nei suoi confronti.
Nel frattempo, 7723 si risveglia, ma non riesce a riconoscere Mai.

Una volta tornati alla normalità, Mai comincia a creare nuovi ricordi con 7723 e a tentare di recuperare quelli vecchi, ed entrambi vengono accettati dalla comunità –umana e robotica.

Doppiatori e personaggi principali

Next Gen, essendo un film animato utilizzando un programma di animazione, non ha un cast di veri e propri attori; tuttavia, il doppiaggio è ugualmente notevole, sia nella versione in lingua originale (inglese) sia in quello italiano.

Troviamo John Krasinski nella versione inglese e Gabriele Sabatini in quella italiana nel ruolo di 7723, il sensibile robot, paradossalmente voce della ragione dell’umana Mai. Il personaggio di 7723 è stato favorevolmente paragonato a quello di Baymax del già recensito Big Hero 6 e a quello del Gigante di Ferro, dell’omonimo film d’animazione del 1999.

La doppiatrice Charlyne Yi, famosa per il ruolo di doppiatrice di Ruby in Steven Universe, e la voce italiana Margherita De Risi, danno vita al personaggio di Mai Su, una ragazzina dallo stile un po’ punk che si sposa bene con molte delle canzoni della colonna sonora del film, come ad esempio Rebel Girl delle Bikini Kill. La voce di Yi è particolarmente adatta a questo genere di personaggio; sfortunatamente, la voce italiana perde quella nota “punk” un po’ grattata, lasciando il posto ad una voce abbastanza anonima.
Abbandonata dal padre e, in un certo senso, anche dalla madre, Mai pensa che ogni suo problema possa essere risolto con la violenza; imparerà che non è questa la reale soluzione.

Jason Sudeikis e Fabrizio Pucci doppiano i personaggi di Justin Pin, imprenditore e creatore della IQ Robotics, e Ares, il robot bodyguard che prende possesso del suo corpo. In questo caso, il doppiaggio è squisito in entrambe le lingue; Sudeikis e Pucci (che, forse, conoscerete per aver doppiato BojackHorseman) hanno voci diverse tra loro, ma in entrambe c’è quella perenne nota di sarcasmo tipica degli antagonisti come Pin/Ares. Pin è infatti un uomo che vuole sembrare affabile, gentile e vicino ai problemi del suo pubblico, ma incute ugualmente timore e rispetto.

Michael Peña nella versione originale e Gianluca Crisafi in quella italiana danno la voce a Momo, l’irriverente cane di Mai. Abbastanza irrilevante per la trama, Momo è un normale cane che, però, riesce a comunicare con 7723, dal momento che il robot comprende la lingua dei cani. Il risultato, comprensivo di parolacce ed insulti, è molto comico.

David Cross doppia il Dottor Tanner Rice e i Q-Bots, che in italiano sono doppiati da Paolo De Santis. Entrambe le voci riescono a comunicare l’insicurezza e il nervosismo di un inventore geniale, ma succube di Pin. Il Dottor Tanner, sorprendentemente, muore nel corso del film, cosa insolita per una pellicola indirizzata ai bambini.

Infine, Constance Wu nella versione inglese e Selvaggia Quattrini in quella italiana interpretano Molly Su, la madre di Mai. Entrambe le voci sono piuttosto standard per un personaggio altrettanto standard; madre distratta, un po’ imbranata e con la testa tra le nuvole che, alla fine del film, riesce a riconciliarsi con la figlia trascurata.

Come di consueto, allego di seguito la lista di ogni doppiatore presente nella pellicola; tuttavia, la lista contiene solo i nomi dei doppiatori in lingua originale.

John Krasinski: 7723

Charlyne Yi: Mai Su

Jason Sudeikis: Justin Pin / Ares

Michael Peña: Momo

David Cross: Dr. Tanner Rice / Q-Bots

Constance Wu: Molly Su

Kiana Ledé: Greenwood

Anna Akana: Ani

Kitana Turnbull: RJ

Jet Jurgensmeyer: Junior

Issac Ryan Brown: Ric

Betsy Sodaro: Cancello

Fred Tatasciore: Robot poliziotti / Robot podio / Speaker

Argomenti

Next Gen è un film incredibilmente intelligente e moderno. Innanzitutto, utilizza i titoli di coda per raccontare la vita di Mai, di modo che lo spettatore possa capire rapidamente come abbia fatto una bambina solare e allegra a trasformarsi in una ragazza decisamente più ribelle.
Dall’abbandono del padre al bullismo subito a scuola, conosciamo le battaglie personali e le motivazioni del comportamento di Mai pochi minuti dopo l’inizio del film.

Ambientato in un futuro non precisato, l’animazione di Next Gen è incredibile e può facilmente competere con qualsiasi animazione offerta dalla Pixar. Dalle auto a guida autonoma alle spazzole per capelli robotiche, nessun dettaglio è trascurabile in questa pellicola; ciò che rende davvero unico Next Gen, però, sono i personaggi, le loro vicende personali e le loro relazioni interpersonali.

Si tratta di un film profondamente emotivo; è facile relazionarsi con Mai, una bambina abituata ad essere quasi totalmente ignorata dalla madre. Si può percepire la sua angoscia e la sua frustrazione nel corso del film, così come i sentimenti positivi che riesce a sviluppare man mano che la sua relazione con 7723 migliora. Il fatto che si tratti di un robot è perlopiù irrilevante; nonostante la sua natura tecnologica, 7723 riesce a capire quello di cui ha realmente bisogno Mai e riesce ad assumere una sorta di ruolo paterno; proprio quello che mancava alla bambina.

Nonostante Next Gen abbia ricevuto parecchie recensioni positive, Richard Roeper, nella sua recensione per il Chicago Sun-Times, critica la mancanza di chiarezza del film.
È già un bel compito solamente star dietro a tutti i cambiamenti di tono e quando alla fine Next Gen termina, si rimane più esausti che entusiasti.”
Le recensioni negative come questa si basano su quello che, probabilmente, è l’unico elemento negativo del film; potrebbe essere una pellicola troppo poco chiara, specialmente se mostrata ad un bambino e, dopo averla visualizzata, non si ha l’impressione di aver imparato una lezione, come invece ci si aspetterebbe da un film animato.

Nel complesso, Next Gen è un bellissimo film per tutta la famiglia; coinvolgente per gli adulti e per i bambini, commovente e drammatico ma anche esilarante, è capace di tenere incollati al televisore individui di qualsiasi età.

Approfondimento: robot poliglotti

Nel corso del film, impariamo che Pin vuole inserire almeno uno dei suoi robot in ogni casa; naturalmente, questo è il sogno anche di chi, nella vita reale, produce qualsiasi tipo di robot (sperando che, contrariamente a quelli del film, non contengono una bomba).

Al momento è altamente improbabile trovare un robot umanoide in ogni casa; quando accadrà, tutta via, l’interesse principale delle aziende sarà quello di renderli poliglotti, di modo da poter essere acquistati da più individui possibili.
In Next Gen, infatti, i Q-Bots conoscono tantissime lingue, e 7723, che è il modello più avanzato, sa tradurre addirittura quello che dicono i cani.

Nella vita reale, ci sono principalmente tre robot che hanno imparato un notevole numero di lingue, uno dei quali è stato annunciato solo a dicembre 2019 e dev’essere ancora presentato ufficialmente al pubblico.

Il primo di questi robot è Pepper, un robot semi umanoide creato dalla SoftBankRobotics (conosciuta precedentemente come AldebaranRobotics) nel 2014 con lo scopo di interpretare le emozioni del suo interlocutore.
Pepper “lavora” infatti come receptionist in svariati uffici nel Regno Unito, nelle banche, negli ospedali e nei ristoranti in Giappone e come assistente di volo in Nord America, oltre che per più di mille famiglie in Giappone.

È capace di identificare i visitatori dal loro viso, ricordare appuntamenti, mandare messaggi e addirittura pensare all’organizzazione dei drink da offrire agli ospiti.
Il robot è in grado di intrattenere conversazioni con i clienti in 12 lingue: inglese, francese, giapponese, cinese mandarino, arabo, spagnolo, tedesco, italiano, olandese, finlandese, coreano e polacco.

Un altro robot umanoide simile a Pepper molto conosciuto e molto apprezzato è Nao, un “social robot” umanoide, anch’esso sviluppato da SoftBankRobotics.
I robot sociali sono robot da compagnia, creati per entrare a far parte di una famiglia o, come dice CynthiaBreazeal, direttrice del laboratorio di Personal Robots del Mit di Boston, sono creati per “umanizzare la tecnologia”. Questi robot, come Pepper e come Nao, sono in grado di intrattenere conversazioni ed aiutare l’essere umano proprio come un assistente umano; solo un po’ più… infallibile.

Nao, al contrario di Pepper, cammina, evita ostacoli e si rialza da solo se casca. Riconosce voci e volti, specialmente quello del suo proprietario, al quale si rivolgerà in caso di dubbi.
Nao è una sorta di “cavia” per la robotica educativa, per l’insegnamento dell’informatica, e come metodo per aiutare i pazienti affetti da autismo; inoltre, la software house Hoomano ha sviluppato un programma speciale che permette a Nao di lavorare come commesso nei negozi, a contatto con clienti e colleghi umani.

Nao conosce 20 lingue, ognuna delle quali può essere acquistata separatamente al costo di 890 dollari l’una. Oltre all’inglese, che è la lingua di default, Nao può imparare: arabo, portoghese brasiliano, cinese, cieco, danese, olandese, finlandese, tedesco, italiano, giapponese, coreano, polacco, portoghese, spagnolo, svedese, russo e turco.

La vera svolta nel campo della robotica poliglotta, tuttavia, sembra sarà rappresentata dal quarto robot di una serie di robot umanoidi iraniani, ovvero Surena. L’IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers, ovvero istituto degli ingegneri elettrici ed elettronici) ha analizzato le performance di Surena e ha dichiarato che si tratta di uno dei cinque robot più promettenti del mondo.

Dopo Surena I, Surena II e Surena III, Surena IV è stato annunciato di recente, ovvero il 14 dicembre 2019.
Questo robot, sviluppato nel corso di quattro anni, è alto un metro e settanta, pesa settanta chili e cammina ad una velocità massima di 0.7 km/h anche su superfici non perfettamente lisce.
Come i suoi colleghi robot, Surena IV può riconoscere volti, voci, oggetti ed interagire con gli esseri umani, partendo da una bella stretta di mano.

Qual è, però, la vera rivoluzione del quarto modello del robot Surena? Durante la presentazione alla Tehran University dell’Iran, è stato annunciato che il robot potrà parlare e tradurre correttamente ben 100 lingue diverse.
Sfortunatamente non si hanno ancora molti dettagli in merito, dal momento che Surena IV ha ancora bisogno di essere rivisto e ricollaudato prima di poter essere lanciato sul mercato; le premesse, però, sembrano annunciare un robot molto utile (e molto costoso).

Considerazioni sul film

Ho voluto guardare Next Gen, sia in inglese che in italiano, perché la lista dei doppiatori presenti era promettente; non sono rimasta delusa, infatti, né dal lavoro di doppiaggio, né dal film in generale.
Che ci si identifichi o meno con la protagonista o con il rapporto tra lei ed il suo robot, Next Gen è ad ogni modo un bel film per la colonna sonora, per gli effetti speciali e per la trama.

Forse quest’ultima potrebbe risultare un po’ confusa; un bambino potrebbe non essere in grado di seguire la trama, contando il fatto che alcuni vengono solo accennati. Alcuni personaggi arrivano per risolvere un paio di scene e non vengono mai più rivisti.

La bulla di Mai, ad esempio, verso la fine del film scompare; un’amica di scuola di Mai, doppiata da Anna Akana (youtuber), sembra dover giocare un ruolo importante nel percorso di “guarigione” della bambina, mentre invece la vediamo solo un paio di volte.

La vaghezza di certe questioni della trama, tuttavia, risulta in un certo verso anche un vantaggio; un bambino potrebbe non accorgersi della morte del Dottor Tanner, né capire che Ares ha preso il controllo del corpo di Pin; per godersi il film con dei bambini piccoli, quindi, è sufficiente non spiegare proprio tutti i dettagli.

Lo consiglio? Sì. Che siate con la vostra famiglia, con il vostro partner o con i vostri amici, Next Gen è un film piacevole –ed il robottone protagonista è semplicemente adorabile.

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