L’8 marzo è la Giornata Internazionale delle Donne; l’anno scorso abbiamo parlato dell’Effetto Matilda, mentre quest’anno continuiamo la lista di ricercatrici che hanno aiutato a plasmare il mondo così come lo conosciamo, aggiungendo il nome di tre brillanti matematiche.

Grace Murray Hopper

Hopper (1906-1992) fu una matematica, informatica e militare statunitense, pioniera della programmazione informatica. È ricordata principalmente per aver lavorato al primo computer commerciale della storia (UNIVAC I), per il lavoro sui computer digitali per uso civile (Harvard Mark I) e per la standardizzazione del linguaggio per i computer militari.

Fu Hopper ad inventare il termine “bug” quando trovò e rimosse una falena dai circuiti di un computer.
A sedici anni venne ammessa al Vassar College, nel 1934 ottenne il Ph.D. in matematica a Yale e, dopo aver insegnato per due anni, entrò nella Riserva della Marina. Fu in seguito assegnata presso l’ufficio per l’Ordenance Computation Project dell’università di Harvard.

Hopper ebbe un ruolo primario nello sviluppo e nella progettazione del COBOL.
Ero una professoressa di matematica. A quel tempo ho scoperto che c’erano un certo numero di studenti che non potevano imparare la matematica. Poi mi è stato affidato il compito di semplificare l’uso dei nostri computer agli uomini d’affari”, spiegò Hopper parlando del COBOL.

Acronimo inglese che si traduce con “linguaggio comune orientato alle applicazioni commerciali”, il COBOL è un linguaggio di programmazione nato con lo scopo di elaborare dati commerciali. Ha subito continue modifiche da quand’è stato progettato, ma viene usato ancora oggi nelle applicazioni software di tipo bancario; basti pensare che, essendo noti per la loro stabilità, gli applicativi COBOL erano alla base del funzionamento del Bancomat.

Hopper ricevette svariate onorificenze, tra le quali:

  • Premio “computer sciences man of the year” nel 1969
  • “Grace Murray Hopper Award”, istituito in suo onore nel 1971 dalla Association for Computing Machinery
  • Diventa “Distinguished Fellow of the British Computer Society” nel 1973
  • Riceve la “Defense Distinguished Service Medal” nel 1986
  • Premio “martelletto d’oro” nel 1988
  • Medaglia Nazionale della Tecnologia nel 1991.

 

Maryam Mirzakhani

Mirzakhani (1977 – 2017) è stata una matematica iraniana.
Frequentò il liceo Tehran Farzanegan School in Iran, un liceo femminile dell’Organizzazione Nazionale per lo Sviluppo dei Talenti. Ha partecipato alle Olimpiadi di matematica e scienze con il suo istituto, vincendo due medaglie d’oro alle Olimpiadi internazionali della matematica. La seconda medaglia è stata ottenuta con il punteggio massimo.

Ottiene la laurea in matematica nel 1999, all’Università di Sharif; in seguito si sposta ad Harvard per il dottorato. Nel 2004 diventa research fellow al Clay Mathematics Institute e professoressa a Princeton.
Le sue ricerche si concentrano nell’ambito della geometria e, nello specifico, nello studio delle superfici di Riemann e la geometria dello spazio di moduli.
Come conseguenza dei suoi studi, Mirzakhani ha fornito una nuova dimostrazione di una congettura di Edward Witten.

Successivamente ha dimostrato che i terremoti di William Thurston generano un flusso ergodico.
Muore a soli quarant’anni a causa di un cancro al seno. Un anno dopo, il Congresso Internazionale delle Donne Matematiche stabilisce che il 12 maggio (giorno della sua nascita) sia festeggiato in tutto il mondo come Giorno delle Matematiche.
Spero d’incoraggiare giovani scienziate e matematiche. Sono sicura che nei prossimi anni molte altre donne vinceranno questo tipo di premi.”

 

Radia Perlman

Radia Perlman (1951) è una celebre informatica statunitense. Tra i suoi numerosi contributi al progresso informatico, Perlman è celebre per aver concepito l’algoritmo alla base del protocollo spanning tree, essenziale nel networking. È inoltre considerata una delle maggiori specialiste mondiali nell’ambito del software design e dell’ingegneria informatica delle reti.

Perlman si è laureata al MIT, dove ha cominciato a studiare programmazione durante le lezioni di fisica. Nel 1971 lavorava part-time come programmatrice per il LOGO Lab, concentrandosi su software di sistema come i debugger.
Ha sviluppato una versione per bambini del linguaggio LOGO, chiamata TORTIS. Questo linguaggio permetteva a bambini molto piccoli (il più giovane aveva 3 anni) di programmare un piccolo robot chiamato Turtle.

Alla BBN Technologies ha cominciato ad interessarvi al design di protocolli di comunicazione. Nel frattempo ottenne un B.S. e un M.S. in Matematica e un Ph.D. in Informatica.

Tra le onorificenze ricevute ricordiamo:

  • National Inventors Hall of Fame induction nel 2016
  • Internet Hall of Fame induction nel 2014
  • SIGCOMM Award nel 2010
  • UNISEX Lifetime Achievement Award nel 2006
  • Anita Borg Institute Women of Vision Award per l’innovazione nel 2005
  • Premio Silicon Valley Intellectual Property Law Association per Inventore dell’anno nel 2003
  • Laurea ad honorem al Royal Institute of Technology nel 2000
  • Nominata due volte come una delle venti persone più influenti nell’industria dal Data Communications magazine (1992 e 1997)
  • Fellow of the Association for Computing Machinery nel 2016

Attualmente, Perlman lavora presso la Intel Corporation e detiene numerosi brevetti.

Ipazia da Alessandria

L’8 marzo non è solo la Giornata Mondiale della Donna; a questa data è stata associata anche una ricorrenza che riassume il senso di questa giornata. Si tratta della morte di Ipazia da Alessandria, scienziata e filosofa. A lei si devono molteplici grandi opere matematiche come il planetario, ed è ricordata come la prima partire pagana.
Venne infatti uccisa nel 415 d.C, scorticata viva e fatta a pezzi con cocci rotti da uomini fanatici cristiani che non tolleravano l’idea di una donna scienziata.
L’8 marzo non è un giorno di festa, ma un momento per riflettere su come tante donne subiscano un destino simile a quello di Ipazia, spesso per i medesimi motivi, a distanza di secoli.

 

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