Ormai abbiamo imparato a conoscere Elon Musk, l’imprenditore sudafricano padre dei veicoli elettrici di Tesla e dei razzi riutilizzabili di SpaceX. Oggi, però, torniamo a parlare di Neuralink e degli straordinari progressi di questa azienda; nello specifico, di come potrà aiutare individui affetti da paralisi.

Neuralink

Oltre a Tesla e SpaceX, uno dei molti progetti al quale sta lavorando Musk è quello di Neuralink, del quale abbiamo già parlato su questa pagina.

Lo scopo di Neuralink è, a lungo termine, quello di raggiungere la simbiosi con l’intelligenza artificiale; Musk teme infatti che, un giorno, le IA diventeranno così intelligenti da poter sottomettere la razza umana. La sua idea è quindi quella di prevenire, ma anche di curare; “collegandoci” con dispositivi tecnologici, non solo saremo in grado di studiare e comprendere meglio le IA, ma potremo sconfiggere alcune malattie e disturbi fastidiosi e debilitanti.

Gertrude

L’anno scorso, in agosto, Musk aveva svelato al pubblico il primo passo di Neuralink. La protagonista di questa presentazione è stata Gertrude, una maialina nel quale cervello è stato impiantato un chip della grandezza di una moneta. Lo scopo era di monitorare le sue funzioni cerebrali e vitali; lo stesso Musk ha infatti commentato “è più o meno come avere un Fitbit nel cranio”.

Durante la presentazione, a Gertrude è stato dato da mangiare, mentre sullo schermo dietro di lei comparivano le reazioni del suo cervello. Alla maialina sono state fatte compiere diverse altre azioni, come correre su un tapis roulan e bere da un biberon; anche in questo caso, le sue sensazioni sono state proiettate sullo schermo.

I modi in cui il tracciamento di queste attività può rivelarsi fondamentale sono molteplici; innanzitutto, avendo sotto controllo l’attività del nostro cervello, sarebbe molto semplice accorgersi quando c’è qualcosa che non funziona come dovrebbe, ad esempio in caso di ictus o infarto. La persona monitorata, o chi le sta intorno, avrebbe dunque molto più tempo a disposizione per recarsi in ospedale e ricevere le cure adeguate.

Pager

Gli esperimenti sono continuati nell’anno corrente con una scimmietta, alla quale, come per Gertrude, è stato impiantato un chip Neuralink. A questa scimmia, gli scienziati che lavorano al progetto di Musk hanno insegnato a giocare a Pong da sola e con un’altra scimmia; la vera rivelazione, però, sta in quello che è stato rivelato pochi giorni fa.
Si tratta di un video in cui suddetta scimmia, chiamata Pager, gioca a “mind-pong”, ovvero non utilizza nessun tipo di controller per giocare a Pong.

Sei settimane dopo aver ricevuto l’impianto, Pager è dunque in grado di giocare ai videogiochi utilizzando il pensiero, senza dover dunque utilizzare gli arti. L’obiettivo finale di questo esperimento è quello di permettere a persone con gravi paralisi di avere accesso a qualsiasi azione compiuta da persone senza impedimenti.
Lo stesso Musk ha scritto su Twitter che “il primo prodotto Neuralink permetterà alle persone affette da paralisi di utilizzare uno smartphone con la loro mente più velocemente di qualcuno che lo usa con i pollici”.

Inizialmente, Pager giocava utilizzando un normale joystick, venendo ricompensata con del cibo ogni volta che riusciva ad intercettare il disco sullo schermo. Mentre Pager giocava, il dispositivo nel suo cranio registrava le informazioni sui diversi neuroni attivati durante la sua attività, imparando a riconoscere quali regioni del cervello venissero attivate e, dunque, quale sarebbe stato il prossimo movimento.
Finita questa fase, il joystick è stato disattivato, lasciando Pager a giocare utilizzando solo la sua mente per muovere la barra di Pong; un procedimento che rientra in tutto e per tutto nel machine learning.

Sperimentazione umana

Neuralink è teoricamente pronta per la sperimentazione sugli esseri umani; il CEO di Tesla e SpaceX non attente altro che l’approvazione della FDA, che spera di ottenere entro la fine del 2021. Nel frattempo, Neuralink continuerà a sperimentare sugli animali seguendo le regolamentazioni vigenti, senza quindi nuocere né Pager, né Gertrude.
“Abbiamo fatto felice la scimmietta”, ha detto Musk durante una sessione su Clubhouse, “Adesso con la sua stessa mente e senza bisogno di usare gli arti può giocare ai videogame”.

Per quanto riguarda il costo di queste tecnologie, l’imprenditore sudafricano non ha una risposta certa da offrirci, per il momento. Si parla comunque di diverse migliaia di dollari, ma il prezzo diventerà sempre più basso man mano che aumenterà la domanda. Come per tutte le sue aziende, Musk punta al mercato di massa e, dunque, il suo scopo è offrire il prezzo più basso ed accessibile possibile.

Lascia un commento