La Scoperta è un film sci-fi/romantico del 2017, diretto da Charlie McDowell e distribuito da Netflix.


 

Trama

 

Il film comincia con una giornalista che intervista Thomas Harbor, l’uomo che ha provato scientificamente l’esistenza dell’aldilà, fatto che ha scatenato un’ondata di suicidi in crescente aumento.
L’intervistatrice chiede ad Harbor se si sente responsabile di ciò; l’uomo risponde di no, e subito dopo un membro della crew si uccide in diretta, ringraziando Harbor per la sua scoperta.

Nella giornata del secondo anniversario della scoperta, Will, figlio di Harbor, sale su un battello, diretto da suo padre. Qui incontra Isla, con la quale intrattiene una conversazione riguardo la scoperta del padre; Isla la vede come una facile via di fuga, mentre Will è arrabbiato a causa dei continui suicidi. Confessa inoltre di essere morto per un minuto, da piccolo, e di aver visto un bambino su una spiaggia.

Una volta sceso dal traghetto, il fratello di Will, Toby, viene a prenderlo e lo porta in una mansione isolata, dove vive con il padre e un ristretto gruppo di persone che hanno tentato il suicidio e che ora aiutano il signor Harbor nelle sue ricerche.
Tra questi ci sono Lacey e Cooper, che collaborano a stretto contatto con Thomas ad una macchina che uccide e riporta in vita ripetutamente le persone; successivamente, verrà spiegato che lo scopo è quello di comprendere cosa sia esattamente l’aldilà.

Dopo aver avuto una discussione con il padre, Will fa una passeggiata in spiaggia e vede Isla che tenta il suicidio entrando in acqua con uno zaino pieno di pesi da palestra. Riesce a salvarla e la porta alla mansione, dove compila un questionario e viene accolta tra i membri dello staff.
Durante un incontro tra alcuni abitanti della mansione, Thomas rivela che la macchina che sta costruendo è in grado di registrare quello che una persona recentemente deceduta vede nell’aldilà; per dimostrarne il funzionamento, Will, Isla e Toby rubano il cadavere di un uomo, Pat Phillips, dall’obitorio.

Will rivela ad Isla che la madre si è tolta la vita quando lui era piccolo, a causa del padre, che la trascurava. Questo è accaduto due anni prima della rivoluzionaria scoperta del padre.
Will, Isla, Toby, Thomas e i suoi due aiutanti cercano quindi di far funzionare la macchina con il cadavere di Pat, ma il tentativo fallisce. Successivamente Will torna nella stanza e rimette a posto un componente che aveva precedentemente rubato per evitare che funzionasse, riuscendo così a vedere la registrazione di Pat.
Nella registrazione, Pat si trova nel corridoio di un ospedale, sta andando a trovare qualcuno quando viene intercettato da una donna che gli urla contro.
Will ritrova l’ospedale e lo visita, ma scopre che la sezione mostrata nel video era stata chiusa circa dieci anni prima.

Più tardi, durante un incontro alla mansione, Thomas porta Lacey sul palco e la umilia pubblicamente, poiché l’aveva sentita parlar male della sua macchina, dopodiché l’obbliga ad andarsene.
Will racconta ad Isla della registrazione, dicendole che si tratta di ricordi del defunto e non di visioni dell’aldilà; fanno quindi irruzione negli archivi dell’ospedale e trovano il fascicolo del padre di Pat, morto in quella struttura.

Isla nota però che nella registrazione l’uomo ha un tatuaggio diverso rispetto a quello che aveva il suo cadavere; vanno quindi a trovare la sorella del defunto, ovvero la donna che compariva nella registrazione dei suoi ricordi, che racconta loro di come Pat l’avesse lasciata da sola con il loro padre gravemente malato, che non è mai andato a trovare in ospedale.

Isla rivela a Will che aveva un figlio, morto annegato mentre lei si era addormentata, proprio sulla spiaggia dove lei era andata a togliersi la vita.
I due si innamorano e, mentre si baciano, Toby li interrompe bruscamente per avvertirli del fatto che il padre si era collegato alla macchina e si era ucciso.
Mentre il suo collaboratore tenta di riportarlo indietro, osservano la sua registrazione; si tratta della sera in cui sua moglie ha deciso di togliersi la vita, ma nel video Thomas decide di fermarla.
I fratelli riescono a riportare indietro il padre, che giunge alla conclusione riguardo cosa sia l’aldilà. Si tratta di una versione alternativa della vita, dove si prendono decisioni diverse e migliori; la macchina mostra quindi effettivamente l’aldilà, che fa ripartire il defunto dal momento che ha più rimpianto durante la sua vita.
Dal momento che la divulgazione della scoperta aumenterebbe solo il numero dei suicidi, decidono di distruggere la macchina.
Thomas prepara un discorso e convoca gli abitanti della mansione, ma viene interrotto da Lacey, che spara ad Isla; questa muore tra le braccia di Will.

Più tardi, Will si attacca alla macchina e si uccide. Il suo aldilà consiste nel tornare sul traghetto, dove conosce di nuovo Isla, che gli dice di essere un ricordo. Gli rivela poi che sta rivivendo in loop i suoi ricordi, che è morto infinite volte ricominciando sempre dal loro primo incontro per tentare di evitare che lei si uccidesse; nella sua vita originale, Will era sceso dal traghetto senza Isla, dopodiché aveva sentito la notizia del suo suicidio e aveva provato un senso di colpa, che non lo ha abbandonato finché non è morto di vecchiaia. Dalla sua “prima morte” è partito il loop; questa volta, però, è riuscito ad evitare che Isla si uccidesse e, perciò, entrambi possono passare oltre.
Nonostante Toby e Thomas provino a resuscitarlo, Will muore definitivamente, e promette ad Isla che questa volta si sarebbe ricordato di lei.

Nella scena finale, Will si trova sulla spiaggia e vede un bambino giocare nell’acqua; lo prende in braccio, vedendolo in difficoltà, e lo riporta dalla madre, Isla, che lo ringrazia, nonostante nessuno dei due riconosca l’altro.
Mentre Will torna sui suoi passi, comincia ad esitare, finché si ferma e si volta a guardare verso Isla; nell’ultimissimo secondo prima che lo schermo diventi nero, sembra riconoscerla.

 

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Attori e personaggi principali

Patricia Rooney Mara interpreta Isla, la protagonista femminile. Mara è famosa per il suo ruolo di Lisbeth Salander in Millennium – Uomini che odiano le donne e, in generale, ha interpretato svariati personaggi femminili che si distaccano dal ruolo di “donzella in pericolo”. Anche in questo caso, Isla è una donna forte, nonostante la sua decisione di uccidersi in seguito alla morte del figlio; sarcastica, irriverente e allo stesso tempo intelligente e capace, viene interpretata perfettamente da Mara. La sua apparenza fredda e distaccata rendono l’immagine di un personaggio cinico, che vede il mondo in maniera diversa dagli altri.

Jason Segel interpreta Will Harbor, protagonista maschile e interesse amoroso di Isla. Segel è conosciuto principalmente come attore, ma è anche un musicista, un cantante, un comico, uno scrittore per bambini, uno sceneggiatore e un produttore cinematografico; tuttavia, il ruolo per il quale viene ricordato più spesso è quello di Marshall Eriksen nella famosa serie How I Met Your Mother. Interpretando perlopiù personaggi comici, inizialmente Segel non mi sembrava la scelta più adatta per un film del genere; mi sono ricreduta subito, però, perché la sua versatilità è lampante in questa pellicola. Segel è così bravo ad interpretare il personaggio di Will che ci si dimentica totalmente dei suoi altri ruoli in film e serie dagli argomenti molto più leggeri.

Jesse Plemons interpreta Toby Harbor, fratello di Will. Plemons ha ottenuto la fama principalmente per il suo ruolo di Todd Alquis nella serie Breaking Bad e, successivamente, per la parte di Ed Blomquist in Fargo.
Trovo che la scelta di questo attore si sia rivelata particolarmente riuscita; Toby è il fratello “meno brillante”, che è rimasto nell’ombra del padre e del fratello più grande, e l’interpretazione di Plemons ci parla proprio di questo, almeno inizialmente. Nel corso del film, Toby, che ha dei comportamenti che tipicamente si associano all’autismo, dice al fratello di non essere stupido e di aver scelto lui quella vita per stare accanto al padre, palesemente sconvolto dal suicidio della moglie. Ne viene fuori un personaggio sensibile, che fa tenerezza, ma che sa perfettamente come gestire situazioni complesse.

Robert Redford interpreta Thomas Harbor, l’uomo che ha scoperto e provato l’esistenza dell’aldilà. Redford ha ricevuto due premi Oscar; uno come miglior regista per Gente Comune, l’altro alla carriera, ed è stato candidato altre tre volte. Nonostante la psicologia del personaggio di Thomas sia stata raccontata in maniera superficiale, Redford ce la mette tutta per recitare in maniera convincente la parte in questione. La sua performance è infatti ottima; sfortunatamente, contrariamente a quanto avvenuto per il personaggio di Toby Harbor, Thomas ha cambiato repentinamente personalità e motivazioni. È passato infatti dal sembrare uno scienziato spietato e indifferente nei confronti dei milioni di suicidi, al voler distruggere la macchina da lui creata per evitarne degli altri. Sarebbe stato bello vedere Redford recitare non solo queste due personalità, ma anche il passaggio dall’una all’altra.

Il film si concentra quasi esclusivamente su questi personaggi, lasciando molto poco spazio a quelli secondari che, ad ogni modo, andrò ad elencare nella consueta lista.

Robert Redford: Thomas Harbor

Rooney Mara: Isla

Jason Segel: Will Harbor

Riley Keough: Lacey

Jesse Plemons: Toby Harbor

Ron Canada: Cooper

Mary Steenburgen: giornalista

Paul Bellefeuille: Pat Phillips

M.J. Karmi: Janice Phillips

Connor Ratliff: medico legale

Wendy Makkena: Signora Harbor

Adam Khaykin: Oliver

Gli argomenti

Il tema più importante di questa pellicola sembra essere quello dell’aldilà; purtroppo o per fortuna, però, non è propriamente così.
Sin dalle prime parole del film capiamo che Thomas ha effettivamente scoperto e provato l’esistenza di un aldilà, ma non ci è dato sapere in che modo, né quali siano queste prove schiaccianti.
Non si tratta quindi di un film che parla di misticismo, ma neppure di scienza, poiché le rivoluzionarie scoperte dell’aldilà e della macchina che mostra i ricordi delle persone semplicemente esistono e vengono date per scontate, il che è un gran peccato.
Un altro tema centrale potrebbe essere la storia d’amore tra i due protagonisti, ma neppure in questo caso è la risposta giusta. La loro storia d’amore è poco più che accennata, e sembra essere stata inserita più che altro per spiegare il loop di ricordi nel quale è bloccato Will.
Qual è, quindi, l’argomento principale di questa pellicola? Il rimpianto. I protagonisti tentano di far funzionare una macchina che dovrebbe mostrare ai vivi quello che i morti vedono nell’aldilà, ma in un primo momento credono che si tratti semplicemente di ricordi. Scoprono tuttavia che alcuni particolari non corrispondono alla realtà e, molto presto, sia lo spettatore che i personaggi scoprono che la macchina, per qualche motivo, mostra il rimpianto più grande del defunto, perché l’aldilà ricomincia proprio da questo.
Quando il padre si collega alla macchina, viene mostrato l’ultimo ricordo che aveva della moglie, eccetto che questa volta riesce ad impedire che si uccida. Il motivo che ha spinto Thomas a provare l’esistenza dell’aldilà è infatti la morte della moglie e i sensi di colpa che prova verso di lei; anche la protagonista, Isla, voleva morire perché suo figlio era morto nei pochi minuti in cui lei non era stata attenta. Will, dopo la morte di Isla, si collega alla macchina e si uccide perché non è riuscito a proteggerla; insomma, ogni storia mostrata nella pellicola, ogni personaggio, ha qualcosa a che fare con i suoi rimpianti.
Nonostante la scoperta dell’aldilà e di una macchina che mostri ai defunti cosa aspettarsi dopo la morte siano scoperte importanti, perciò, non vengono approfondite eccessivamente nel corso della pellicola, e ci si focalizza principalmente sulla psicologia dei personaggi.

Approfondimento: cimitero virtuale

Possiamo dare una parvenza di vita ad un corpo morto tramite scosse elettriche e discutere di come l’ipnosi e la regressione, così come altre tecniche simili, possano portare un paziente che ha avuto una NDE (Near Death Experience, esperienza di pre-morte) a parlare di ciò che ha visto durante la sua breve morte.
Per quanto ne sappiamo, però, al giorno d’oggi non siamo ancora in grado di riportare in vita i morti, né di sapere con certezza cosa ci aspetta “dall’altra parte”.
Non possiamo controllare quello che accade al nostro corpo, ma possiamo tentare di controllare la nostra eredità digitale.
Quando moriamo, che fine fanno tutti i nostri account e le informazioni ad esso collegate? Semplice; restano dove le abbiamo lasciate. Inizialmente non era un problema ma, con il diffondersi dei social network, primo tra tutti Facebook, il social di Zuckerberg ha sentito il bisogno di inserire una funzione che possa regolare quello che accade ad un account dopo la morte del proprietario.
Si tratta del “legacy contact”, ovvero il “contatto erede”; è una funzione alla quale possiamo accedere dalle impostazioni che permette di nominare, appunto, un erede, che prenderà il controllo del nostro account quando non ci saremo più.
Questa persona potrà rendere il profilo del defunto un “account commemorativo”, ovvero una vera e propria tomba virtuale, dove chiunque può lasciare un messaggio sulla bacheca per esprimere le proprie condoglianze o, a volte, dove mandare messaggi e parlare con il defunto –proprio come si fa con una reale tomba.
Questa opzione è stata aggiunta in seguito alle lamentele dei parenti di utenti defunti, che vedevano utilizzare il profilo in questione da persone che fingevano, ad esempio, di essere la persona defunta; casi del genere si sono verificati specialmente nei paesi asiatici.
Se non viene nominato un contatto erede, perciò, il profilo è soggetto ad ogni tipo di hacker, e i familiari non possono fare nulla; se viene selezionato un contatto erede, questo potrà decidere di tramutare il suo profilo in un account commemorativo o di sospenderlo, in quanto Facebook non dà la possibilità di eliminare permanentemente gli account.
L’Independent ha calcolato che, secondo le statistiche attuali, entro la fine del secolo su Facebook ci saranno più profili di persone defunte che vive. Se si considera l’attuale ritmo di crescita del social, con più di un miliardo di utenti connessi ogni giorno, Facebook conterà più persone decedute che vive nel 2090 circa.
Il ricercatore Hachem Sadikki ha calcolato che a partire da questa data circa, il rapporto vivi/morti su Facebook s’invertirà. Secondo le sue stime, nel 2016 sono morti circa 970.000 utenti di Facebook, una cifra nettamente superiore a quella di 390.000 nel 2010 e 580.000 del 2012; entro la fine del secolo, quindi, Facebook diventerà un vero e proprio cimitero virtuale.

 

Considerazioni sul film

Ho voluto guardare questo film perché m’intrigava la trama; pensavo infatti che venisse data una spiegazione, anche minima, riguardo queste fantomatiche prove schiaccianti dell’esistenza dell’aldilà e anche riguardo questa fantastica macchina in grado di registrare l’esperienza della persona appena defunta.
Purtroppo non c’è neppure l’ombra di una spiegazione; con l’espediente dell’intervista, lo spettatore dà già per scontato che le scoperte siano state fatte e siano assolutamente convincenti.
Nonostante questo, però, l’ho ritenuto un bel film; la maggior parte dei colpi di scena era prevedibile, mentre invece il plot twist finale è inaspettato (forse proprio grazie alla prevedibilità delle scene precedenti).
Lo consiglio? Sì. Dura un’ora e venti minuti, gli attori sono bravi, la trama è intrigante e, nonostante l’argomento, facile da comprendere. Diversamente da come ci si potrebbe aspettare, inoltre, non risulta ansiogeno, né pauroso in alcun modo, cosa che lo rende potenzialmente adatto a tutta la famiglia.

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