Il 22 aprile si è tenuto il Tesla Autonomy Investor Day, un evento per gli investitori organizzato da Tesla, azienda specializzata in veicoli elettrici fondata da Elon Musk. Durante questo evento sono state discusse molte idee e anticipazioni riguardo il futuro dei veicoli Tesla, tra i quali i “Robotaxi”, macchine elettriche che non hanno bisogno dell’uomo per essere pilotate, che saranno disponibili a partire dal prossimo anno.


 

È finanziariamente assurdo comprare qualsiasi cosa non sia una Tesla”, ha detto Musk durante il Tesla Autonomy Investor Day.


Su questo sito abbiamo parlato più volte dell’imprenditore sudafricano che sta rivoluzionando il mondo, specialmente con le aziende SpaceX e Tesla. Quest’ultima, durante l’evento che si è tenuto il 22 aprile di quest’anno, ha presentato un paio d’idee che potrebbero sembrare utopistiche per molti, in quanto incentrate sulla produzione di Tesla completamente autonome, che si guidano da sole e che non hanno bisogno dell’intervento dell’uomo neanche per essere ricaricate.
Musk li chiama “
Robotaxi”, poiché lo scopo della produzione di queste auto sarà quello di fungere appunto da taxi. Il funzionamento, sempre a detta dell’imprenditore sudafricano, sarà simile a quello di Uber: sarà infatti lanciata una apposita applicazione, chiamata semplicemente Tesla App, e chi vuole potrà mettere a disposizione la sua nuova Tesla come Robotaxi.

La cosa più sorprendente di questa presentazione è che le tempistiche per la produzione e le prime attività di questi Robotaxi si aggirano intorno ad una manciata di mesi. I taxi senza conducente, secondo Musk, saranno infatti in strada entro il 2020, ovvero l’anno prossimo.
Come se non bastasse, a questa previsione l’imprenditore ne ha fatta seguire un’altra; entro due anni, ovvero entro il
2021, Tesla produrrà anche auto senza volante né pedali.

Questi Robotaxi permetteranno la guida autonoma di livello 4, ovvero potranno gestire autonomamente accelerazione, frenata, direzione e controllo traffico. L’auto sarà in grado di prevedere e gestire le situazioni tipiche dovute, ad esempio, al traffico; nonostante l’auto sia in grado di guidare in completa autonomia, il pilota potrà comunque riprendere il controllo sul veicolo in ogni momento.
Le auto senza volante né pedali permetteranno invece la
guida autonoma di livello 5, ovvero quella che non richiede in alcun modo la presenza del pilota. L’auto potrà gestire tutti gli aspetti della guida e, dopo aver ricevuto istruzioni, si occuperà in autonomia di individuare il percorso da seguire, di accelerare o rallentare e di basarsi sulle condizioni meteo e qualsiasi cosa possa ostacolare la guida.

In seguito alla presentazione del nuovo hardware per la guida autonoma realizzato da Samsung, è stato descritto il sistema Full Self Driving, composto da dodici sensori a ultrasuoni, otto telecamere e un radar interno. Musk ha inoltre spiegato che Tesla sta già lavorando alla generazione successiva di questo sistema, che sarà tre volte migliore rispetto a quello attuale. Assente invece il LiDAR che, nonostante fino ad ora sia stato un elemento chiave dei sensori per la guida autonoma, è considerato inutile ed obsoleto dall’azienda californiana.
Il FSD è dotato di un’altissima velocità di calcolo, dovuta ad una serie di chip che, insieme ai sensori, al radar e alle telecamere genera 2,5 miliardi di pixel al secondo. Questo hardware, che è ventuno volte più veloce del precedente, è già subentrato a quello Nvidia su Model 3, Model S e Model X, ma sarà possibile implementarlo anche sui modelli precedenti con una spesa di circa 5.000 dollari.

I Robotaxi dotati di questa tecnologia sono, come accennato, un programma finalizzato al lancio di un servizio ride sharing, in cui ogni possessore di Tesla potrà scegliere di mettere a disposizione la sua auto come Robotaxi. L’esordio di questa modalità sarà anticipato dal rilascio di un aggiornamento per i software di bordo nei veicoli già in circolazione; al momento, logicamente, il sistema richiede ancora la presenza di un guidatore umano.
Durante l’evento, Musk ha sorpreso nuovamente il pubblico con un paio di previsioni che, da sole, sarebbero abbastanza per giustificare l’affermazione dell’imprenditore con la quale abbiamo aperto questo articolo; ad esempio, quella che vede la macchina in grado di guadagnare circa 30.000 dollari all’anno.
Una Tesla base costa circa 38.000 dollari; se la si rende un Robotaxi, questa sarà in grado di rendere al suo possessore 30.000 dollari l’anno. Il costo di una corsa sarà circa la metà di quello che attualmente pagheremmo con altri servizi di ride sharing, perciò si suppone che la maggior parte della clientela sceglierà i Robotaxi. Le macchine Tesla saranno tarate per compiere un milione di miglia; questo significa che
una Tesla può far guadagnare al suo possessore 200.000 dollari, ovvero molto più di quanto non la si sia pagata originariamente.

Ora, Musk ci perdonerà, ma qualche previsione vogliamo farla noi. L’esistenza di una “macchina dei soldi” farà sì che tutti vorranno una Tesla, o anche più di una, per rendere Robotaxi e guadagnare il più possibile con le corse. Queste macchine non hanno neanche bisogno di fermarsi, poiché si guidano e si ricaricano da sole. Le strade saranno quindi straripanti di Tesla, i cui guadagni saliranno alle stelle e che, in breve, diventerà una compagnia di ride sharing.


Come abbiamo già accennato, le corse in Robotaxi costeranno meno rispetto a quelle di altri servizi di ride sharing, come anticipato dalla stessa compagnia. I clienti, logicamente, preferiranno quindi viaggiare in questa maniera; Uber, Lyft e altre compagnie simili avranno sicuramente da ridire.
Molto presto, altre aziende cominceranno a creare macchine con guida totalmente autonoma e, dal momento che c’è già un’alta domanda per il ride sharing, la competizione porterà alla creazione di un numero spropositato di Robotaxi.
Si sentirà presto il bisogno di modificare le strutture, per aggiungere stazioni di ricarica e, soprattutto, stazioni di ricarica automatiche, nonché la stessa rete elettrica. Durante il giorno queste macchine si ricaricano più velocemente, il che porterà ad un aumento dei costi dell’elettricità. Tesla avrà bisogno di implementare costantemente la capienza delle batterie alle stazioni
Superchargers.

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Affidarsi ad un Robotaxi diventerà meno costoso rispetto al guidare la propria auto. Teoricamente, nessuno avrà più bisogno di comprare o usare auto che non siano Tesla.
Cosa potrebbe ostacolare la conquista delle strade da parte di Tesla? Innanzitutto, i regolamenti governativi che, come sappiamo, non dicono nulla riguardo l’intelligenza artificiale.
Se le strutture non dovessero avere abbastanza capacità di ricarico, questo potrebbe rallentare le vetture, il che renderebbe più difficili i guadagni; quest’ultima situazione potrebbe verificarsi anche in caso di estrema competizione, con la creazione di troppi Robotaxi.
Le proteste dei servizi di ride sharing potrebbero essere appoggiate dai governi, il che renderebbe molto più lenta l’espansione dei Robotaxi.
Oppure, in caso nessuno di questi fattori si riveli un limite, potrebbe semplicemente non esserci abbastanza spazio nelle strade per tutte queste nuove macchine.

Come ogni idea rivoluzionaria, anche quella dei Robotaxi potrebbe quindi avere delle ripercussioni negative. Non bisogna dimenticare, però, che l’obiettivo principale di Musk e di Tesla è quello di rendere pulite le nostre strade, facendo circolare più macchine elettriche possibili.
Dal momento che, secondo Musk, queste macchine saranno pronte entro l’anno prossimo, non ci resta che aspettare, sperando che l’azienda dell’imprenditore sudafricano non faccia l’ennesimo dei ritardi che la contraddistinguono e sui quali lo stesso Musk ha fatto più di una battuta.

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