BlackPanther_locandina

Black Panther è un film d’azione, avventura e fantascienza del 2018 diretto da Ryan Coogler, basato sul personaggio Pantera Nera della Marvel Comics ed è il diciottesimo film del Marvel Cinematic Universe.


 

Trama

Nei primi minuti del film vediamo come, all’alba dei tempi, un meteorite composto del metallo chiamato vibranio si schiantò in Africa. Cinque tribù cominciarono a lottare per il possesso del vibranio, ma un uomo che ricevette la visione della Dea Pantera trovò e mangiò l’Erba a Forma di Cuore, modificata dalle radiazioni del meteorite, che gli conferì una forza e una velocità stupefacenti, permettendogli di riunire quattro delle tribù sotto il regno di Wakanda. Solo una tribù, quella dei Jabari, restò a sé stante e si nascose tra le montagne.
Il vibranio permise al Wakanda di diventare una nazione estremamente tecnologica, perciò il primo re decise di nasconderla al resto del mondo, temendo l’uso che altri popoli avrebbero fatto del vibranio.

Nel presente, il padre di T’Challa, ovvero l’ultimo re del Wakanda, deve tornare nella sua nazione per l’incoronazione. Prima di fare ciò, torna a prendere Nakia, la sua ex amante, che vive nel mondo esterno al Wakanda e funge da informatrice. La cerimonia per diventare re prevede che il pretendente al trono venga prima privato di tutti i poteri della Pantera Nera tramite un infuso, dopodiché deve sfidare eventuali competitori. In questo caso, durante l’incoronazione si fa avanti M’Baku, capo della tribù Jabari, che però si arrende durante la battaglia. T’Challa viene quindi incoronato re e beve l’infuso dell’Erba a Forma di Cuore, che gli permette di riacquistare i poteri della Pantera Nera e avere una visione extrasensoriale del padre defunto.

Passano alcuni giorni, e T’Challa viene a conoscenza del fatto che Ulysses Klaue, un trafficante d’armi che aveva precedentemente rubato del vibranio, è tornato a rubare un attrezzo composto da questo materiale da un museo di Londra. Il re si reca quindi in Corea, insieme a Nakia e a Okoye, capo della guardia reale, poiché il trafficante ha intenzione di rivendere il vibranio proprio in un locale in Corea.
Il compratore del vibranio si rivelerà essere l’agente della CIA Everett Ross in incognito; vengono però scoperti e, dopo un inseguimento, T’Challa riesce a catturare Klaue grazie all’armatura potenziata composta di nano macchine in vibranio inventata da Shuri, sua sorella.
Durante l’interrogatorio con Ross, Klaue viene liberato; T’Challa nota che il capo della banda che ha aiutato il trafficante a fuggire indossava il suo stesso anello.

Ross viene ferito gravemente durante la fuga di Klaue nel tentativo di proteggere Nakia, perciò il re decide di portarlo in Wakanda perché riceva le dovute cure da Shuri. Nel frattempo, T’Challa parla con il suo consigliere Zuri e scopre che, circa trent’anni prima, N’Jobu, il fratello del precedente re, ovvero lo zio di T’Challa, decise di vivere fuori dal Wakanda e tradì il suo popolo, rivelando la loro esistenza a Klaue. Zuri fece da spia per il precedente re e, quando N’Jobu si scagliò contro di lui, il fratello lo uccise senza esitare per proteggere Zuri. Quando scoprirono che N’Jobu aveva un figlio, decisero di lasciarlo fuori dal Wakanda e di non riportarlo a casa; scoperta la verità sull’anello che aveva visto addosso al capo della banda, T’Challa resta sconvolto dalle azioni del padre.

Nel frattempo, a Wakanda si presenta un uomo con il cadavere di Klaue. Si tratta di Erik Stevens, figlio di N’Jobu, ma Ross, che nel frattempo si è ripreso, lo identifica come un mercenario soprannominato Killmonger. Erik sfida quindi T’Challa, in quanto possiede sangue reale. Durante lo scontro, Zuri viene ucciso e Erik sconfigge il cugino, gettandolo giù dalla cascata; dopo aver bevuto l’infuso dell’Erba a Forma di Cuore, ordina inoltre di bruciarla tutta, poiché sarà l’unico re per molto tempo.

Nakia, Shuri e Ramonda, la regina madre, si vedono costrette a lasciare il Wakanda e portano con loro Ross. Si recano sulle montagne per chiedere aiuto a M’Baku, dove scoprono che alcuni abitanti avevano ritrovato il corpo di T’Challa in bilico tra la vita e la morte. Le donne fanno bere a T’Challa un infuso di Erba a Forma di Cuore, che avevano rubato prima di fuggire; T’Challa torna quindi in forze, dopo aver parlato nuovamente con il padre, che rimprovera per le vicende accadute con lo zio.
Dopo essere tornato in possesso della sua armatura da Pantera Nera, Ross rivela che il piano di Killmonger è quello di seguire le orme del padre e permettere al mondo intero di conoscere il Wakanda e le sue armi al vibranio.

Dopo essere tornati nel Wakanda, T’Challa e i suoi compagni attaccano Killmonger e la sua corte; le Dora Milaje, ovvero il corpo di guardia imperiale, si schierano finalmente con T’Challa, mentre Ross entra nel laboratorio di Shuri e controlla un jet per fermare le spedizioni di vibranio tramite una tecnologia che permette di pilotare da remoto.
I due cugini combattono, ognuno con la propria armatura da Black Panther; T’Challa ha infine la meglio, colpendo a morte il cugino con una delle sue spade. Prima che questo muoia, gli mostra il tramonto di Wakanda, ed Erik chiede a T’Challa che la sua salma sia gettata in mare come quella di uno schiavo.
Ross, nel frattempo, riesce a fermare gli aerei prima che questi escano dal confine del Wakanda; i Jabari intervengono per aiutare i guerrieri del Wakanda ed infine i nemici si arrendono.

Alla fine del film, T’Challa e Shuri si recano nel vecchio quartiere in cui abitavano Erik e lo zio; il re rivela di averlo comprato con l’intenzione di trasformarlo in un centro umanitario. Durante i titoli di coda inoltre, T’Challa si reca alle Nazioni Unite per rivelare al mondo l’esistenza del Wakanda e la sua tecnologia, mentre dopo i titoli di coda vediamo Bucky Barnes che si risveglia in un campo Wakandiano, in seguito alle cure di Shuri.

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Personaggi e attori principali

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa ovvero Black Panther, personaggio introdotto precedentemente in Captain America: Civil War. Prima Staff_BPd’interpretare Black Panther, l’attore statunitense non aveva recitato in ruoli particolarmente importanti; lo troviamo principalmente in pellicole a tematica sportiva, come The Express, 42 e Draft Day, dopodiché Boseman ha recitato come protagonista del film autobiografico Get on Up – La storia di James Brown, interpretando proprio la parte del “Re del Soul” James Brown.
T’Challa è il re della nazione africana del Wakanda, e sale sul trono in seguito alla morte del padre nel film Captain America: Civil war.
Lo stesso Boseman, commentando il suo personaggio, lo ha definito un antieroe, un individuo che è pienamente consapevole della sua responsabilità innanzitutto come leader del Wakanda.
L’interpretazione di Boseman sembra voler veicolare proprio questo messaggio; Black Panther è, innanzitutto, un re e non un supereroe. Nonostante si tratti della storia delle origini di questo personaggio, Boseman non ha interpretato T’Challa come un giovane ragazzo alle prime armi, confuso dall’essere diventato improvvisamente re, bensì come un uomo pienamente consapevole del suo destino ma che, a causa degli eventi che vediamo nella pellicola, si vede costretto a cambiare la rotta che il padre aveva impresso al suo regno.
Boseman ha lavorato con lo stesso coach vocale di Message from the King per imparare il dialetto del Wakanda, e con Marrese Crump per allenarsi ed ottenere la forma fisica necessaria al personaggio. Per prepararsi al meglio, inoltre, Boseman ha visitato il Sud Africa due volte e ha esaminato personaggi come Shaka Zulu, Patrice Lumumba, dialoghi di Nelson Mandela e canzoni di Fela Kuti, fino ad arrivare a fare i test del DNA per comprendere meglio la sua discendenza africana.

Michael Bakari Jordan ha interpretato N’Jadaka/Erik “Killmonger” Stevens. Il suo obiettivo è quello di vendicarsi della morte del padre, prendendo il posto del cugino T’Challa al trono.  Jordan aveva recitato in altri film diretti da Ryan Coogler, ovvero Prossima fermata Fruitvale Station e Creed – Nato per combattere.
Jordan ha ammesso di avere da sempre il desiderio d’interpretare un antagonista, e di essere una fan dei personaggi di Killmonger e T’Challa, oltre che di quelli di Magneto e Professor X, degli X-Men.
Ha aggiunto che vede Killmonger come un individuo attento alla strategia, che riflette molto prima di agire, e che si allena costantemente per raggiungere i suoi obiettivi. In effetti, nel film vediamo come il personaggio interpretato da Jordan abbia atteso per anni la sua vendetta, allenandosi e marchiando il suo corpo con cicatrici, una per ogni uccisione. Nella realtà, quelle cicatrici erano piccole sculture di silicone che venivano applicate in due ore e mezza e che, per essere rimosse, avevano bisogno di un bagno in sauna di due ore.
Per prepararsi al ruolo, Jordan ha studiato personaggi come Malcolm X, Marcus Gavey, Huey P. Newton, Fred Hampton e Tupac Shakur. Corey Calliet è stato il suo trainer durante il film, dopo aver avuto lo stesso ruolo per Creed.
L’interpretazione di Jordan del personaggio di Killmonger riflette le sue influenze; non agisce spinto esclusivamente da odio e vendetta, ma da un sincero desiderio di redimere il padre morto. Le sue azioni sono ponderate, cosa che però non lo porta a disperarsi dopo la sua sconfitta alla fine della pellicola. Al contrario, il pubblico è portato a provare compassione di un personaggio che, nonostante fosse chiaramente il cattivo di turno, aveva dei sogni, degli obiettivi e dei progetti per il Wakanda e che ha avuto la vita segnata da un terribile trauma infantile.

Lupita Nyong’o interpreta Nakia, l’immancabile interesse amoroso del protagonista. Nonostante questo ruolo sia solitamente fine a se stesso, Nakia è invece un personaggio con una sua caratterizzazione, sia nei fumetti che nel film. Si tratta infatti di una spia che riferisce al Wakanda quello che succede nel mondo esterno, e nel film la si vede salvare un gruppo di donne schiavizzate in Nigeria.
L’attrice ha dovuto imparare a parlare la lingua Hausa per registrare il film, e si è anche allenata in judo, jujitru, silat e arti marziali filippine.
La storia d’amore tra Nakia e T’Challa non è un elemento principale della narrazione e non disturba in alcuno modo lo scorrere degli eventi. I due, infatti, interagiscono principalmente all’inizio e alla fine del film, lasciando spazio alla caratterizzazione di entrambi i personaggi piuttosto che ad una storia d’amore che, a fin di trama, al momento è piuttosto inutile.

Danai Gurira interpreta Okoye, una Wakandiana con un rigido codice morale, capo delle Dora Milaje, le guardie del corpo del re. Di quest’attrice è interessante il suo ruolo in Mother of George e quello di Michonne nella serie televisiva The Walking Dead; tuttavia, Coogler ha scelto l’attrice in base alla performance del primo film citato.
In questo caso, Gurira conosceva già le tecniche di combattimento, che aveva appreso per il suo ruolo in Walking Dead, mentre ha avuto bisogno di apprendere come sfruttare le sue doti in maniera intuitiva ed intelligente, in quanto guardia del corpo del re.
Il personaggio di Okoye è uno di quelli che vengono caratterizzati meglio nella pellicola, questo anche grazie all’interpretazione di Gurira. L’attrice ha dichiarato che, nonostante la sua severità ed imperturbabilità, Okoye ha un inaspettato senso dell’umorismo ed un animo gentile, che però mette a disposizione esclusivamente al suo popolo e alla sua patria.
Nella pellicola, infatti, la vediamo mettere in primo piano il suo compito, anche quando questo comporta dover servire il nuovo re invece che T’Challa e, potenzialmente, uccidere il suo stesso marito.

Martin Freeman interpreta Everett K. Ross, un membro della CIA che viene portato in Wakanda per essere curato da una ferita mortale.
Nei fumetti, il personaggio di Ross è il comic relief di turno; nel film, invece, gli sceneggiatori hanno voluto dargli più spessore e competenza. Per questo, Martin Freeman sembra la scelta ideale; molti lo conosceranno per i suoi ruoli di Bilbo Baggins nella trilogia de Lo Hobbit e John Watson nella serie televisiva Sherlock. Nella sua carriera, coronata di ruoli perfettamente interpretati e riconoscimenti, Freeman ha spesso dato vita a personaggi con un grande spessore psicologico e una importante caratterizzazione, ma la sua recitazione tipicamente molto espressiva ha permesso di trovare il giusto equilibrio nel personaggio di Ross: questo risulta quindi un personaggio serio ma simpatico, che si sforza di non perdere le staffe e che, dopo quello che Freeman definisce come “un illuminante viaggio per il Wakanda”, decide di lottare anche lui per il bene di questa nazione.

Letitia Wright interpreta Shuri, la sorella sedicenne di T’Challa che si occupa di sviluppare nuove tecnologie per il Wakanda, come ad esempio la tuta di Black Panther. Eccentrica, solare ed estremamente intelligente, Wright descrive Shuri come uno spirito e una mente innovativi, con la voglia di creare sempre cose nuove per il bene del suo popolo. La stessa attrice la descrive come un personaggio che può essere un ottimo modello di comportamento per le giovani donne di colore ma, personalmente, ritengo che sia un modello per ogni giovane che si ritrova a guardare questa pellicola. Il produttore esecutivo Nate Moore ha definito Shuri “la persona più intelligente del mondo”, dichiarando che il suo QI è più elevato di quello di Tony Stark.

Infine, Andy Serkis interpreta Ulysses Klaue, un trafficante di armi, alleato di Killmonger. Il suo braccio è stato rimpiazzato da un congegno creato con materiali del Wakanda, dopo aver perso l’arto in Avengers: Age of Ultron.
Si tratta di una minaccia per il Wakanda, in quanto è uno dei pochissimi forestieri che è riuscito ad entrare nella nazione e ad ottenere l’accesso al vibranio. Boseman è arrivato a paragonare il personaggio ad Osama bin Laden, e Serkis ha aggiunto che il cattivo è motivato da una vendetta personale contro T’Challa e dal suo desiderio di mostrare al mondo l’ipocrisia del Wakanda.
Tuttavia, proprio per gli stessi motivi che avrebbero potuto renderlo un bel personaggio, Klaue risulta essere abbastanza inutile ai fini della trama. L’interpretazione di Serkis è ottima, ma il personaggio è stato scritto in maniera superficiale. Essendo già stato introdotto in Age of Ultron come uno dei cattivi, il pubblico si aspettava un antagonista pericoloso ed importante ai fini della trama; tuttavia, in Black Panther muore dopo poco tempo, e il vero antagonista si rivela essere Killmonger.

Come di consueto, alleghiamo la lista completa degli attori e del ruolo interpretato nel film.

Chadwick Boseman: T’Challa / Pantera Nera

Michael B. Jordan: Erik Killmonger

Lupita Nyong’o: Nakia

Danai Gurira: Okoye

Martin Freeman: Everett Ross

Daniel Kaluuya: W’Kabi

Letitia Wright: Shuri

Winston Duke: M’Baku

Angela Bassett: Ramonda

Forest Whitaker: Zuri

Andy Serkis: Ulysses Klaue

 

Gli argomenti

Ogni film della Marvel Studios che si rispetti ha, come trama centrale, quella di un supereroe: le sue origini, il suo tentativo di salvare il mondo, la sua storia personale. In questo caso, la questione è un po’ diversa; Black Panther, personaggio creato da Stan Lee e Jack Kirby, nasce inizialmente come antieroe piuttosto che come eroe vero e proprio. Anzi, all’inizio si tratta “semplicemente” di un re che ha intenzione di governare al meglio il proprio popolo ed il proprio stato.
Black Panther è una storia che narra le origini di una nazione e di un materiale, il vibranio, che si rivelerà essere molto importante nella storia degli altri personaggi dell’universo Marvel; è, infine, anche la storia delle origini di questo personaggio di cui si è discusso molto e che, alla fine, è diventato un vero e proprio eroe.
Il vibranio è un metallo immaginario indistruttibile che, a differenza dell’adamantio, un’altra lega metallica indistruttibile dell’universo Marvel, si trova in natura.
La sua prima apparizione è in Daredevil, mentre successivamente, in Fantastic Four, viene introdotta la varietà wakandiana, quella che viene usata maggiormente nelle storie. Questo materiale appare in Iron Man 2, dove viene usato da Tony Stark per rendere migliore la sua armatura; ha un ruolo centrale in Captain America – Il primo Vendicatore, dove il padre di Tony lo utilizza per realizzare lo scudo di Steve Rogers. In Age of Ultron, come abbiamo già visto, è uno dei motori della storia.
In Black Panther, è uno dei motivi principali per il quale la popolazione è rimasta per tantissimi anni nascosta al mondo esterno, in quanto quest’ultimo avrebbe potuto fare un uso pericoloso del vibranio. Tuttavia, nel film vengono mostrati punti di vista diversi, ad esempio quello di Klaue, che ritiene i Wakandiani degli ipocriti che nascondono al mondo tecnologie molto avanzate. Anche Killmonger la pensa così; con le tecnologie ed i materiali del Wakanda, l’antagonista vuole rendere migliore la vita di migliaia di persone di colore in tutto il mondo che non sanno di avere una possibilità.
Alla fine del film, infatti, T’Challa viene influenzato da questi punti di vista che fanno aprire gli occhi a tutto il Wakanda, e offre al mondo la tecnologia del suo paese.
I personaggi di questo film sono stati oggetto di molte discussioni relative al colore della loro pelle; dopo aver visto le pellicole che li riguardano, tuttavia, si può affermare che non si tratti di film a tema politico, bensì dell’insieme di realtà e fantasia caratteristico dei film Marvel.
Anche in Black Panther è presente una storia d’amore di cui abbiamo già parlato presentando i personaggi principali; come già detto, questa romance è marginale e nessuno dei due amanti ha una grande influenza sull’altro, in quanto ognuno ha i suoi personali ideali e agisce seguendo il suo cuore e la sua testa. Quando Nakia, l’interesse amoroso di Black Panther, torna nel Wakanda, è solo perché questo è pronto ad aprirsi al resto del mondo.
Un altro argomento molto importante, anche se non trattato a fondo, è la tecnologia. Come già detto, il Wakanda è una regione estremamente tecnologica, grazie soprattutto a Shuri, la sorella di T’Challa. Shuri gestisce i laboratori che creano le nuove tecnologie ed è la responsabile dello studio e della creazione di molti congegni, tra i quali quello che permette di guidare mezzi di trasporto in remoto e la collana di Black Panther, che si trasforma a comando in una tuta completa modellata sul corpo di chi la indossa e che assorbe ogni colpo che gli viene inflitto, per restituirlo con una maggiore potenza.
Black Panther affronta questioni molto attuali, come la diversità di etnie e la questione della distribuzione delle risorse, con espedienti fantastici tipici dei film riguardanti i supereroi.
Inoltre, come ci si aspetta da un film in cui la tecnologia è presente sia nella trama che nella realizzazione, è spettacolare anche a livello visivo; se la trama, che narra le origini di un supereroe e che perciò abbiamo già visto decine di volte, non ha soddisfatto alcuni spettatori, questi non sono comunque riusciti a restare indifferenti davanti alle scene d’azione, all’ambientazione e alla dinamicità presente in tutto il film.

 

Il Vibranio

 

Vibranio

La tuta di Black Panther fa una bella impressione già osservandola da un punto di vista puramente estetico. Il suo costume, però, è eccezionale sotto molti punti di vista, in quanto il tessuto è composto di vibranio; questo lo rende indistruttibile, pur non limitando il movimento di chi lo indossa, come farebbe ad esempio un’armatura.
Ha inoltre la capacità di assorbire l’energia cinetica; questo significa che chi indossa questa tuta può assorbire qualsiasi tipo di colpo, lanciato con qualsiasi tipo di energia, a distanza o meno. Se ci si trova davanti al proprio nemico, inoltre, si può contare anche su letali artigli, composti anch’essi di vibranio.
Il Wakanda ha implementato questo materiale in praticamente ogni elemento del paese: sistemi di difesa, armature, trasporti ed armi sono solo alcuni degli esempi principali. Potrebbe esistere davvero un materiale così prodigioso?

In Black Panther è presente una quantità impressionante di tecnologia, che viene però solo accennata. Si parla molto, però, del vibranio, un metallo immaginario venuto dallo spazio dalle proprietà incredibili (un po’ come l’unobtanium del già recensito Avatar).
Questo metallo extraterrestre ha come principale caratteristica quella di assorbire le vibrazioni e gli impatti, cosa che lo rende il componente più importante dello scudo di Capitan America. Esistono due principali varietà di vibranio: quello del Wakanda e quello antartico, che emette vibrazioni capaci di liquefare gli altri metalli.
L’adamantio, un altro metallo immaginario presente nell’universo Marvel, è quello che si trova nella corazza di Ultron e nelle ossa di Wolverine ed è stato creato nel tentativo di imitare l’irraggiungibile vibranio.
Se dovessimo paragonare il vibranio a qualcosa che esiste nella nostra realtà, potremmo pensare al carburo di tungsteno. È un materiale due volte più forte dell’acciaio, conduce elettricità come un metallo e la sua durezza è seconda solo a quella del diamante. Purtroppo, a differenza del vibranio, è molto pesante, con una densità che si pone tra quella dell’oro e del piombo, ed è anche molto più fragile; se subisce colpi molto forti, può spaccarsi.
Un altro materiale da prendere in considerazione è quello dei nanofilamenti di diamante, che sono allo stesso tempo leggeri, duttili e forti, paragonabili perciò all’adamantio.
Dalla fine dell’ottocento siamo a conoscenza dei materiali piezoelettrici, che convertono le sollecitazioni meccaniche in elettricità. Questo potrebbe essere paragonato alla capacità del vibranio di convertire le vibrazioni in energia ma, se funzionasse esattamente come l’adamantio, tutta la popolazione sarebbe composta da individui invincibili. Numerosi materiali piezoelettrici sono infatti presenti nelle nostre ossa e nel nostro DNA.
Un altro materiale simile al vibranio è certamente il grafene, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo. Costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio, ha la resistenza meccanica del diamante e la flessibilità della plastica.
Per quanto riguarda il vibranio antartico, che fa sciogliere altri metalli, non sembra ancora esistere un metallo capace di annientare altri metalli a distanza; tuttavia, una goccia di mercurio su una barra di alluminio provoca l’annientamento di quest’ultima, seppure in modo molto lento.
Questo accade perché il mercurio, amalgamandosi, disturba la copertura di ossido che si trova sugli oggetti di alluminio e permette a quest’ultimo di reagire costantemente con l’atmosfera e, perciò, di arrugginire in maniera estremamente rapida.

 

La tecnologia di Shuri

Fino all’arrivo del film di Black Panther, il genio tecnologico del gruppo di supereroi più famoso del mondo era indiscutibilmente Tony Stark. La comparsa di Shuri, però, ha cambiato le cose; andiamo quindi a vedere quali sono le tecnologie disponibili nel laboratorio della sorella adolescente di T’Challa.

Mezzi a controllo remoto. Sicuramente Tony Stark conosce la tecnologia del pilotaggio Tecnologia_Shuriautomatico, e sa creare auto che si guidano da sole. Shuri, però, porta questo aspetto al livello successivo, creando una tecnologia che permette di guidare un mezzo di trasporto in remoto; attorno alla persona viene ricreato il veicolo da guidare, anche se questo dovesse trovarsi a migliaia di chilometri di distanza. Lo vediamo in azione quando, ad esempio, nel film quando T’Challa si trova in Corea e Shuri deve pilotare la sua macchina dal Wakanda.

Bucky. Dopo i titoli di coda, ritroviamo Bucky, morto alla fine di Captain America – Il primo Vendicatore. Se Tony Stark non è stato capace di donare un nuovo corpo a Bucky, Shuri riesce addirittura a riportarlo in vita, donandogli delle braccia bioniche e rimuovendo dalla sua testa ogni traccia del suo passato nel Wakanda.

Ha nascosto la sua nazione. Come sappiamo, il Wakanda è stato nascosto al resto del mondo per moltissimi anni e, con la nazione, anche il suo progresso tecnologico. All’apparenza, il Wakanda era perciò uno stato poverissimo del terzo mondo; questo immenso ed impegnativo travestimento è opera di Shuri che, con le tecnologie da lei sviluppate in laboratorio, ha creato una cupola che proteggesse la realtà del Wakanda da sguardi indiscreti.

Treni magnetizzati. Verso la fine del film, durante l’ultima battaglia tra T’Challa e Killmonger, vediamo la parte più nascosta del Wakanda, ovvero il sottosuolo. Si tratta di un’immensa rete di treni magnetici che trasportano il vibranio e che Shuri controlla dal suo laboratorio; sono mezzi di trasporto super veloci, con una tecnologia ferroviaria che ancora non abbiamo a disposizione nella realtà e che, come dichiarato nella pellicola, servirebbe sicuramente a migliorare il mondo.

Sneakers. Nel film assistiamo ad una scena particolarmente esilarante ed apprezzata dagli amanti della sottocultura dei meme creata dall’internet; Shuri si avvicina al fratello indicando le sue scarpe ed urlando “what are those?”, ovvero “cosa sono quelle?”, in riferimento all’iconico vine. Subito dopo, Shuri suggerisce al fratello d’indossare delle scarpe super tecnologiche; delle suole sulle quali si appoggia il piede e dalle quali viene creata e modellata attorno al piede una scarpa che, tra le varie proprietà, ha quella di essere assolutamente silenziosa.

Assorbimento cinetico. Come abbiamo visto parlando della tuta di Black Panther e del vibranio, questa tecnologia è proprio quella che manca a Tony Stark; durante i combattimenti, infatti, le sue tute vengono sempre maltrattate e finisce spesso KO. Tuttavia, se il supereroe possedesse la tecnologia di Shuri, la tuta di Iron Man diventerebbe indistruttibile. L’assorbimento cinetico, infatti, permette di assorbire i colpi e l’energia con il quale vengono assestati, per poi rilasciarli in un secondo momento.

Kimoyo Beads. Si tratta di perle tribali progettate e adattate per ogni singolo nascituro Wakandiano. Possono scansionare una persona e captarne i segni vitali, la storia medica o anche per accedere ad internet. Questi speciali braccialetti vengono consegnati ad ogni Wakandiano appena nato e, se indossati, hanno la capacità di memorizzare i dati personali di chi li indossa e tenendo traccia dei cambiamenti della persona. Tutto questo, però, è possibile solo restando nei confini del Wakanda; se ci si allontana, è come fossero normali braccialetti.

Cannoni sonici. Anche Shuri, occasionalmente, ha bisogno di armi, e per questo ha progettato dei cannoni sonici, che indossa come fossero guanti. Questi utilizzano una tecnologia che annulla alcune proprietà del vibranio mentre ne enfatizza altre, che consente di renderli leggeri e letali, aumentando gli effetti positivi e diminuendo quelli negativi.

Visione. Tony Stark ha creato l’intelligenza artificiale Jarvis, che si è successivamente trasformata in Ultron; tuttavia, le conseguenze di questo avvenimento lasciano intendere che vi siano stati malfunzionamenti nel processo tecnologico portato avanti da Stark; quando sembra che Visione debba necessariamente morire perché gli Avengers possano entrare in possesso di una delle gemme dell’infinito incastonata sulla sua fronte. Shuri, però, porta Visione nel suo laboratorio e riesce a rimuovere chirurgicamente la gemma senza ucciderlo.

Infine, è bene ricordare che Shuri ha solamente sedici anni e, fino ad ora, non ha mai creato tecnologie che si sono trasformati in mostri da combattere o disastri di vario genere, come invece succede spesso a Stark. Sembra che l’universo Marvel abbia un nuovo portento tecnologico, perciò non ci resta che sperare di vedere nuove invenzioni di Shuri nei prossimi film!

 

Approfondimento: Hyperloop

Se la tecnologia di Shuri è sicuramente ancora troppo avanzata per la nostra epoca, c’è chi lavora costantemente per poter offrire al pubblico sempre più innovazioni tecnologiche per migliorare la nostra vita. Stiamo parlando, ad esempio, di Hyperloop, il treno subsonico nato dall’idea di Elon Musk.


Hyperloop è il treno del futuro che, però, sta già diventando realtà. Si tratta di una tecnologia per il trasporto ad alta velocità di merci e passeggeri all’interno di tubi a bassa pressione, nei quali delle capsule vengono spinte da motori lineari a induzione e compressori d’aria. Le capsule si muovono su un cuscino d’aria generato dalle aperture alla base della struttura, cosa che elimina ogni attrito in quando il treno viene letteralmente sollevato da terra. È un sistema che sfrutta la levitazione magnetica passiva: le capsule, in grado di ospitare circa 30 passeggeri, sfrecciano sospese alla velocità di 1.223 chilometri orari grazie ai campi magnetici, all’interno di una struttura tubolare che collega una stazione all’altra.
Di recente è stato chiuso un accordo per un progetto che porterà l’Hyperloop ad Abu Dhabi in occasione dell’Expo 2020, ma sono molte le società che stanno sviluppando questo concetto e ancora di più i governi che sono interessati ad averlo nelle loro città.
Il treno del futuro ideato da Musk permetterà di percorrere lunghi tratti in un tempo incredibilmente ridotto; ad esempio, con Hyperloop, sarebbe possibile andare da Roma a Milano in 25 minuti, raggiungere Catania da Palermo in 10 e collegare Dubai ad Abu Dhabi in 12 minuti.
Hyperloop è molto simile ai treni magnetizzati che vediamo in Black Panther e di cui abbiamo già parlato, ma le somiglianze non finiscono qui; HTT (Hyperloop Transportation Technologies), una delle compagnie che sta lavorando su questi treni subsonici a levitazione magnetica, ha presentato una nuova fibra di carbonio. Si tratta di un materiale 10 volte più resistente dell’acciaio e 8 volte più forte dell’alluminio, ed il nome che le è stato dato è proprio quello del prezioso materiale wakandiano: vibranio.
Un doppio strato di vibranio verrà quindi inserito all’interno delle capsule dell’Hyperloop, per proteggere i passeggeri del treno; conterrà dei sensori in grado di trasmettere informazioni al quartier generale riguardo la capsula senza bisogno di alcun tipo di alimentazione, in modalità wireless e in tempo reale.
Creato in laboratorio, questo vibranio può garantire la necessaria rigidità, resistenza e leggerezza di cui necessita un treno come Hyperloop; insomma, proprio come il vibranio vero, che viene efficientemente e velocemente trasportato da treni posti in strutture sospese a mezz’aria che assomigliano in tutto e per tutto a quelli Hyperloop.

 

 

Considerazioni sul film

Black Panther è un film dell’universo Marvel e, perciò, per gli appassionati del genere, è già imperdibile di per sé. Tuttavia, ci sono molti altri motivi per andare a vedere questa pellicola; uno dei più importanti è proprio la tecnologia che ritroviamo quasi in ogni scena, nonostante non venga spesso spiegata nei dettagli. Risulta però estremamente soddisfacente vedere una giovane donna nel suo laboratorio che crea tecnologie indispensabili alla sopravvivenza del suo paese, e guardare mentre vengono azionate ed utilizzate dai protagonisti.
Anche a livello visivo il film ha un impatto notevole; ma, parlando di un film Marvel, sarebbe stato il contrario. Le scene d’azione sono coinvolgenti, sia per le persone che amano il genere sia per quelle che, normalmente, ne restano indifferenti. Probabilmente, questo avviene perché non c’è il solito conflitto tra “bene e male”; ogni antagonista ha i suoi motivi per voler annientare il protagonista, perciò l’esito delle battaglie non è mai così scontato come può sembrare.
Black Panther è una pellicola molto importante anche dal punto di vista dell’inclusione; è indiscutibile che i personaggi di colore che hanno un ruolo di rilievo nei film siano pochi, e ancora meno sono quelli che interpretano dei supereroi che lottano per salvare il mondo e renderlo un posto migliore.
Nonostante possa sembrare stereotipato, Black Panther è invece molto innovativo e al tempo stesso tradizionale; il Wakanda è sì una nazione estremamente sviluppata, ma anche attenta alle sue origini, alle tradizioni e ai riti. In questo modo, non si rischia mai di vedere i wakandiani come “alieni” ipertecnologici, né come “selvaggi” che sopravvivono alla giornata.
Lo consiglio? Sì. Lo dico da fan dei film Marvel, ma anche da profana dell’eroe in questione. Black Panther era uno dei pochi film dell’universo Marvel che avevo dimenticato di vedere e che non avevo mai recuperato a causa delle recensioni negative dei miei amici; fortunatamente, ho finalmente deciso d’ignorarle, e ho scoperto che Black Panther è in realtà un film godibile, in perfetto stile Marvel, che non ha nulla da invidiare ad altre pellicole del suo genere.
Se, anche voi, avete ricevuto consigli simili dai vostri amici, v’invito ad ignorarli e a godervi un illuminante viaggio nel Wakanda e nella sua tecnologia.

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